Storia e Territorio
L’antica baronìa feudale e la moderna città che guarda all’Europa. La suggestione della storia ed il fascino del cambiamento. A Baronissi -snodo strategico dei principali assi viari del Mezzogiorno e cuore pulsante della Valle dell’Irno a ridosso della città di Salerno- tradizione ed innovazione indossano lo stesso abito, guardano con gli stessi occhi le sapienti trame dei vecchi lanaioli e cestai che popolavano il borgo nel lontano ‘500 ed il design, armonico e sostenibile, che ha scandito le fasi della poderosa urbanizzazione negli ultimi trent’anni. La riscoperta dell’antico modello di polis cucito a misura su virtuose politiche ambientali: al centro l’agorà come luogo d’incontro com’è diventata Piazza della Rinascita, e tutt’intorno aree verdi per i bambini (Parco del Ciliegio, Parco del Labirinto, Parco Biancaneve) e quartieri residenziali nuovi per assecondare la grande esplosione demografica.
Il Comune di Baronissi oggi conta una popolazione di circa 18mila abitanti e nove frazioni, oltre agli antichi Casali che rappresentano l’eredità di un vissuto che guarda, da est ad ovest, l’abbraccio della dorsale del monte Stella e del Parco protetto Diecimari. Punto di raccordo tra l’entroterra e il mare, oggi il territorio ha una posizione baricentrica rispetto ai principali snodi viari: è attraversata dalla Caserta-Roma e dalla Salerno-Reggio Calabria, è distante appena 10 minuti da Salerno e 30 da Napoli. 
Una posizione geocentrica ed estremamente attrattiva (pochi mesi fa l’approdo del punto vendita Ikea), attorno alla quale si è insediata l’Università degli Studi di Salerno con il polo scientifico e con la facoltà di Medicina e Chirurgia. Il tempio dei saperi ed il convento delle arti figurative. La modernità architettonica del Campus universitario ed il Convento francescano della SS. Trinità dirimpetto con le sue preziose tele del Ricciardi e gli arredamenti della sagrestia scolpiti da Fra’ Innocenzo da Francavilla. Il profumo della scoperta e della Ricerca, da una parte, l’odore antico dei settemila volumi del ‘700 custoditi nella biblioteca, dall’altra. Ma l’immagine che sembra non invecchiare mai, ritrae oggi giovani studenti in aule e laboratori all’avanguardia nella terra che diede i natali ad Antonio Villari, nel 1743, medico di indubbia fama definito per il suo acume ed intuito il “mago” della medicina. 
Terra di patrioti e di artisti, Baronissi. E le radici della storia, oggi, vengono riannodate e saldate al presente attraverso uno dei più qualificanti modelli culturali: il Museo del F.R.A.C. (Fondo Regionale d’Arte Contemporanea). I cunicoli e gli spazi delle vecchie cisterne utilizzate dai frati trasformati in gallerie d’arte. La stessa arte, unica ed irripetibile, che ha forgiato la struttura in ferro ed acciaio della casa comunale e che ha trasformato il concetto cartesiano di “idea” nel progetto denominato “Città dei Giovani e della Medicina”. Agorà dell’eccellenza e dei talenti, incubatore di sviluppo e crescita economica. 
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